Prestiti per insegnanti in convenzione NoiPA: vantaggi e consigli per scegliere quello su misura per te
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24 novembre 2021
Quando si parla di prestiti per insegnanti in convenzione NoiPA, ci si riferisce a una serie di finanziamenti a condizioni decisamente vantaggiose, ideati ad hoc per le esigenze degli insegnanti e di coloro che lavorano nelle scuole, affinché per realizzare un progetto, per coronare un sogno o per fronteggiare una spesa imprevista, possano contare sulla liquidità extra necessaria. Il tutto, ovviamente a convenzioni agevolate e con tempistiche decisamente contenute per quanto riguarda l’erogazione dell’importo desiderato sul proprio conto corrente bancario.
Prestiti per insegnanti: cosa occorre sapere in riferimento alle condizioni favorevoli?
Tra le soluzioni più gettonate in materia di finanziamenti per insegnanti, la cessione del quinto è una delle più diffuse e apprezzate in assoluto. L’intero personale scolastico, vale a dire insegnanti e personale ATA, beneficia, infatti, di condizioni decisamente favorevoli. Sulla base dei tassi di interesse pattuiti a monte in maniera diretta con NoiPA, il diretto interessato ha l’opportunità di formulare una richiesta per un importo massimo pari a 75.000 euro.
Il rischio di esposizione per gli istituti di credito è minimo, per il semplice motivo che la sicurezza delle entrate dovute dallo stipendio, nel caso di un insegnante e del personale ATA, è davvero ai massimi livelli. Insomma, migliaia di lavoratori scolastici, tra docenti e personale ATA con i prestiti NoiPA possono usufruire di numerosi vantaggi.
Tornando alla cessione del quinto, in qualità di formula maggiormente gettonata in materia di prestiti per insegnanti, c’è da dire che in molti la considerano la soluzione più pratica, in quanto rinunciando a un quinto dello stipendio netto, vale a dire al 20% al netto delle entrate, il docente o il membro del personale ATA può ottenere fino a 75.000 euro in un’unica soluzione, accreditata sul proprio conto corrente.
La restituzione della rata avviene sulla base di ciò che è stato messo nero su bianco a contratto. Ogni rata contiene il carico degli interessi. Ma si sa sempre l’importo che si paga e, di conseguenza, quanto resta a fine mese. Agendo in questo modo, non ci si imbatte in imprevisti. Anzi, pianificare nei dettagli le proprie entrate e le proprie uscite risulta cosa ampiamente più semplice. La durata del piano di ammortamento va da un minimo di 24 mesi sino a un massimo di 120. A fronte di un piano di rimborso che si protrae nel corso degli anni, la rata mensile è nel complesso più leggera, ma il carico degli interessi risulta superiore.
Prestiti per insegnanti e personale ATA: i punti di forza
A prescindere dalla reale motivazione per cui si richiede il prestito, la convenzione NoiPA presenta numerosi punti di forza a favore dei docenti scolastici. L’importo minimo richiedibile è pari a 5.000 euro, mentre quello massimo si attesta a 75.000 euro.
1. Flessibilità
Per la durata del piano di rimborso, come si è già avuto modo di sottolineare, si va da un minimo di 24 a un massimo di 120 mesi. Ne consegue che in termini di flessibilità, il numero di proposte che il mercato mette a disposizione per restituire il credito di cui si è beneficiato, ce ne sono di sicuro in abbondanza. Al richiedente, il compito di scegliere quella che è maggiormente in linea con le sue esigenze reali.
2. Tassi agevolati e tempestività
La convenienza dei tassi di interesse è un altro aspetto positivo da tenere in considerazione. I tassi sono agevolati e tra i più favorevoli a livello assoluto, rispetto a ciò che il mercato propone. Anche l’iter a livello burocratico risulta ridotto ai minimi termini. Fatte le dovute verifiche dagli addetti ai lavori, ossia gli esperti e qualificati consulenti che lavorano presso gli istituti di credito, l’ottenimento della somma di denaro richiesta avviene tutt’al più in un paio di giorni lavorati.
3. Convenienza e praticità
Grazie alla cessione del quinto, la sostenibilità della rata mensile è davvero ai massimi livelli. Il versamento di un quinto dello stipendio, infatti, garantisce un tenore di vita adeguato alle proprie possibilità economiche. Inoltre, questa formula risulta molto pratica, in quanto la rata mensile viene trattenuta in maniera automatica, senza incorrere nel rischio di dimenticarsi di versare la quota mensile. Non occorre poi chiamare in causa alcun garante, in quanto la garanzia per l’istituto di credito è data dalla busta paga e dalle entrate sicure del dipendente.
4. Privacy
Anche in termini di riservatezza, trattandosi di finanziamenti non finalizzati, i prestiti per insegnanti non comportano l’obbligo di dichiarazione circa le reali motivazioni per cui serve la liquidità aggiuntiva per cui si è presentata regolare richiesta. Insomma, si ha l’opportunità di poter utilizzare la cifra ottenuta a proprio piacimento.
5. Sicurezza
Vi è anche la questione strettamente connessa alla copertura di natura assicurativa: una polizza inclusa nel contratto dimostra tutta la sua utilità per contenere i rischi collegati all’eventuale perdita dell’occupazione. Analogo discorso va fatto in caso di premorienza: l’istituto di credito non può rifarsi sulla famiglia del richiedente, nella circostanza in cui il saldo delle rate del debito contratto non fosse ancora avvenuto nella sua totalità.
Con la suddetta tipologia di finanziamento, anche i protestati e coloro che sono finiti nella lista dei cattivi pagatori, possono usufruire ugualmente dell’importo richiesto. Gli istituti di credito non si espongono al rischio, visto il fatto che le entrate sono sicure per via dello stipendio e la trattenuta è automatica.
6. Velocità
La procedura inerente ai prestiti per insegnanti può avvenire interamente online. Non ci si imbatte in file chilometriche e si evitano inutili e stressanti perdite di tempo.
Quali sono i documenti necessari per l’ottenimento del prestito?
I documenti necessari per ottenere i prestiti insegnanti consistono in una copia di:
- carta d’identità;
- codice fiscale;
- certificato di residenza o di domicilio in Italia;
- contratto di lavoro a tempo indeterminato;
- ultime tre buste paga.
Ovviamente, i documenti d’identità devono essere in corso di validità. Semplice, vero?
Conclusioni
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